POL - Sudan, Perduca: Studenti picchiati, si intervenga
Roma, 26 giu (Velino) - Il senatore del Pd Marco Perduca (componente
Radicale) ha presentato un’interrogazione sull’aggressione subita a
Khartoum, capitale del Sudan, da un gruppo di studenti originari del
Darfur. Il parlamentare ha raccolto la denuncia dell’associazione
‘Italians for Darfur’ che da anni si batte per la tutela dei diritti
umani in Darfur e chiede che venga diffusa più informazione sulla
crisi umanitaria in corso da oltre sei anni nella regione sudanese.
“Il conflitto in Darfur non cessa di fare vittime e le violazioni dei
diritti umani prose guono impunemente – scrive Perduca
nell’interrogazione depositata ieri a Palazzo Madama - i bisognosi di
aiuti umanitari sono oltre quattro milioni, le persone costrette alla
fuga ed ospitate nei campi sono 2 milioni e mezzo, mentre non si
intravede una soluzione vicina a una delle più gravi crisi umanitaria
attualmente in corso nel mondo. Da sei anni – prosegue il parlamentare
- le milizie «Janjaweed» letteralmente diavoli a cavallo, miliziani
nomadi arabi filogovernativi, continuano a scacciare con la violenza
gli abitanti del Darfur dalle loro case, a depredare il loro bestiame,
a distruggere pozzi e a bruciare villaggi. Gran parte dei fuggitivi si
sono riversati nelle aree urbane e nei campi profughi in Sudan, mentre
circa duecentomila sono quelli rifugiatisi in Ciad”.
Il senatore Pd focalizza poi l’attenzione sull’episodio segnalato da
Italians for Darfur: “Nella giornata di mercoledì 10 giugno 2009,
all'approssimarsi degli esami finali dell'anno accademico, studenti
originari del Darfur e membri dell'associazione Khartoum University
Student Union sono stati vittime di molestie, minacce e violenti
aggressioni. In particolare – sottolinea Perduca - nella notte un
gruppo di esponenti del Congresso Nazionale ha assalito i darfuriani
con coltelli e altre armi da taglio, ferendo 32 studenti che sono
stati trasportati in ospedale solo dopo alcune ore. Circa 300 giovani
tra cui donne che indossavano l'Abayat, il velo tradizionale, hanno
picchiato i ragazzi discriminati e li hanno espulsi dal campus,
spingendoli per la strada e costringendoli a dormire all'esterno,
aggravando il bilancio dei feriti e favorendo furti ed episodi di
saccheggio. La mattina successiva, alle 10, gli studenti sono stati
nuovamente aggrediti, portando il numero dei feriti a 19, così come
gli arresti arbitrari (solo di studenti del Darfur) sono saliti a
undici, 16 studenti sono ancora dispersi”.
“Questi episodi ai danni della minoranza darfura – denuncia il
senatore - si susseguono da molto tempo e le autorità locali e
universitarie non intervengono. E’ per questo che chiedo al ministero
degli Esteri e al Governo italiano – conclude il parlamentare radicale
- quali iniziative il Ministro intenda lanciare, di concerto coi
partner europei, perché si possa dare seguito effettivo agli atti di
incriminazione per crimini di guerra e crimini contro l'umanità di cui
sono ritenuti responsabili le massime cariche sudanesi e quali azioni
si intenda intraprendere tanto all'interno del sistema dell'assistenza
umanitaria delle Nazioni unite o dell'Unione europea ovvero
bilateralmente per portare generi d i primo conforto agli sfollati del
Darfur”.
(com/fbu) 26 giu 2009 12:18
Roma, 26 giu (Velino) - Il senatore del Pd Marco Perduca (componente
Radicale) ha presentato un’interrogazione sull’aggressione subita a
Khartoum, capitale del Sudan, da un gruppo di studenti originari del
Darfur. Il parlamentare ha raccolto la denuncia dell’associazione
‘Italians for Darfur’ che da anni si batte per la tutela dei diritti
umani in Darfur e chiede che venga diffusa più informazione sulla
crisi umanitaria in corso da oltre sei anni nella regione sudanese.
“Il conflitto in Darfur non cessa di fare vittime e le violazioni dei
diritti umani prose guono impunemente – scrive Perduca
nell’interrogazione depositata ieri a Palazzo Madama - i bisognosi di
aiuti umanitari sono oltre quattro milioni, le persone costrette alla
fuga ed ospitate nei campi sono 2 milioni e mezzo, mentre non si
intravede una soluzione vicina a una delle più gravi crisi umanitaria
attualmente in corso nel mondo. Da sei anni – prosegue il parlamentare
- le milizie «Janjaweed» letteralmente diavoli a cavallo, miliziani
nomadi arabi filogovernativi, continuano a scacciare con la violenza
gli abitanti del Darfur dalle loro case, a depredare il loro bestiame,
a distruggere pozzi e a bruciare villaggi. Gran parte dei fuggitivi si
sono riversati nelle aree urbane e nei campi profughi in Sudan, mentre
circa duecentomila sono quelli rifugiatisi in Ciad”.
Il senatore Pd focalizza poi l’attenzione sull’episodio segnalato da
Italians for Darfur: “Nella giornata di mercoledì 10 giugno 2009,
all'approssimarsi degli esami finali dell'anno accademico, studenti
originari del Darfur e membri dell'associazione Khartoum University
Student Union sono stati vittime di molestie, minacce e violenti
aggressioni. In particolare – sottolinea Perduca - nella notte un
gruppo di esponenti del Congresso Nazionale ha assalito i darfuriani
con coltelli e altre armi da taglio, ferendo 32 studenti che sono
stati trasportati in ospedale solo dopo alcune ore. Circa 300 giovani
tra cui donne che indossavano l'Abayat, il velo tradizionale, hanno
picchiato i ragazzi discriminati e li hanno espulsi dal campus,
spingendoli per la strada e costringendoli a dormire all'esterno,
aggravando il bilancio dei feriti e favorendo furti ed episodi di
saccheggio. La mattina successiva, alle 10, gli studenti sono stati
nuovamente aggrediti, portando il numero dei feriti a 19, così come
gli arresti arbitrari (solo di studenti del Darfur) sono saliti a
undici, 16 studenti sono ancora dispersi”.
“Questi episodi ai danni della minoranza darfura – denuncia il
senatore - si susseguono da molto tempo e le autorità locali e
universitarie non intervengono. E’ per questo che chiedo al ministero
degli Esteri e al Governo italiano – conclude il parlamentare radicale
- quali iniziative il Ministro intenda lanciare, di concerto coi
partner europei, perché si possa dare seguito effettivo agli atti di
incriminazione per crimini di guerra e crimini contro l'umanità di cui
sono ritenuti responsabili le massime cariche sudanesi e quali azioni
si intenda intraprendere tanto all'interno del sistema dell'assistenza
umanitaria delle Nazioni unite o dell'Unione europea ovvero
bilateralmente per portare generi d i primo conforto agli sfollati del
Darfur”.
(com/fbu) 26 giu 2009 12:18