di Suliman Ahmed Hamet
Presidente SLM in Italia
Articolo in arabo apparso l’11 giugno 2007 su darfuronline.com
Quando, il 13 febbraio 2003, è nato l’SLM, tutte le tribù africane del Darfur (appartenenti a circa 83 etnie diverse) ne facevano parte come fratelli, figli di un’unica madre, uniti nella difesa della propria terra e contro i janjaweed. Non esisteva al loro interno alcuna divisione fra Masalit, Zaghawa, Fur ed altri; si viveva tutti in armonia.
Nell’anno 2004 i figli del Darfur sparsi nel mondo come rifugiati politici hanno organizzato numerose manifestazioni in molte grandi città come Roma, Londra, Parigi, Amsterdam, Bonn, New York, Washington e altre ancora. In quell’anno la sensibilizzazione del mondo sui problemi del Darfur ha raggiunto il picco massimo (in qualche Pese del mondo si è sentito per la prima volta parlare di Sudan proprio attraverso le problematiche del Darfur). Tutto questo fermento, questa attenzione mondiale ha avuto come effetto di ritorno una maggiore unione dei figli del Darfur tra loro.
Alla fine del 2004 il governo ha messo in atto la seguente strategia: ha inviato alcuni suoi membri originari, per la nascita del Darfur, nella “Terra Liberata”, Aradi el-Muharrara, in mano all’SLM. Tali individui si sono presentati come dei fuoriusciti dal governo e molto critici contro l’operato dal governo e la loro stessa precedente partecipazione ad esso. Insomma dei “pentiti” e sono così entrati nelle file del Sudan Liberation Mouvement.
Da quasi subito dopo la loro entrata si è cominciata ad avvertire un’aria diversa dentro l’SLM: quelle diverse etnie che lo costituivano rappresentandone forza e ricchezza ora cominciavano ad entrare in contrasto tra loro.
Nell’arco del 2005 l’SLM, prima unito, si divide al suo interno in due gruppi grandi, più altri numericamente meno rilevanti.
Gli infiltrati di provenienza governativa cercano di individuare il gruppo più forte affinché sia il prescelto per trattare con il governo, contando che in tal modo si mettano a tacere gli altri gruppi.
Il 5 maggio 2006 viene firmato un accordo di pace ad Abuja, in Nigeria, sotto l’egida dell’Unione africana, fra Minni Minawi, presidente del gruppo maggioritario dell’SLM e il governo.
Il 23 aprile 2007 il governo ha proditoriamente trucidato –con i carri armati!- otto uomini facenti parte del suddetto gruppo maggioritario che erano a Karthum per portare avanti le trattative. Dopo questa data un folto numero di militanti del gruppo di Minni, circa la metà del totale, ha lasciato il gruppo stesso e si trova ora contro Minni e contro il Governo.
Tutte le componenti dell’SLM devono denunciare al più presto e con gran forza le azioni del Governo e la sua strategia delle spie, causa di tutte le divisioni al suo interno.
Se questa denuncia non verrà fatta ovunque nel mondo, il futuro dell’SLM sarà simile a quello di Al-Fatah e di Hamas in Palestina.
Suliman Ahmed Hamet
Presidente SLM in Italia
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