
Tra tutti i campi profughi del Chad, uno dei più incredibili è Tulùm. Si trova a circa venti km da Mile verso nord. A renderlo speciale sono le sue dimensioni: ospita infatti quasi mezzo milione di profughi, in realtà un po' di meno, ma sempre molti di più dei campi normali.
Ovviamente a Tulùm tutti i servizi sono gestiti in maniera diversa da quella dei campi piccoli, ma di questo parlerò altrove. Qui di seguito voglio raccontare una storia diversa.

In Sudan e in Chad fa caldo, molto caldo. Nei campi di accoglienza le organizzazioni mettono a disposizione solo delle tende, al cui interno di giorno fa molto, molto caldo.
Per chi è in buona salute questo non è un problema, perché di giorno, quando fa più caldo, le persone vanno in giro e cercano aria ed ombra e frescura.
Per i malati e gli anziani, però, servirebbe una maggiore attenzione, perché essi non possono andare in giro e quindi restano al caldo della tenda. Respirano male. Non riescono a mangiare. Muoiono più velocemente.

Ecco, per malati ed anziani queste tende sembrano l'ultimo posto dove abitare prima di morire. Il campo di Tulùm è gestito dall'UNHCR, e a questa Organizzazione delle Nazioni Unite io rivolgo una domanda: sarebbe così difficile costruire delle tettoie riparate, in modo da dare a queste persone un po' di refrigerio?
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Violenza sulle donne
Queste persone già devono vivere in condizioni terribili. Per dirne una, ad ogni famiglia spettano solo nove kg di legna da fuoco alla settimana. E ciascuna famiglia è composta mediamente da 15 persone. In Europa sono ormai pochi quelli che riscaldano l'acqua e cucinano con la legna, ma si sa che la necessità normale andrebbe misurata in quintali, non in kg.
Adesso alcuni campi hanno a disposizione dei sistemi di ricaldamento e cottura che usano l'energia del sole, ma sono veramente pochissimi.
La raccolta di legna è poi uno dei problemi principali dei profughi, che devono uscire dai campi. Poiché questo lavoro viene affidato alle donne, le poverette diventano facili prede dei janjaweed, che le stuprano e non per motivi sessuali, come spesso si crede, ma per rubare loro l'anima.
Per evitare questa vergogna, adesso sono i bambini -maschi e femmine- a uscire dai campi per cercare legna ed acqua.
(c) Suliman Ahmed Hamed 2008
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